una mano lava l'altra

sabato 21 giugno 2008

15 agosto 2007



Il sale, l’aceto, l’olio.
 Solo un po’ d’olio, è quello che ci vuole dopo una giornata al lago. Caldo, stanchezza, muscoli doloranti, battute ammiccanti, e lui che domani deve andare al lavoro. Resti ancora un po’ qui, ho una cosa che mi ha riportato mio fratello da molto lontano. 



                                                                                     Fa caldo e sudo, non ho il solito odore di sale e pelle, il lago lascia su di te sensazioni lascive di olio e putridume, quando scendi nell’acqua nera di melma e non vedi niente, se non il fondo delle tue fantasie… stenditi pure qua, non senti che tira aria calda, è il meglio che possa darti, chiudi gli occhi. Anche tu hai il mio stesso sapore, sapore di chi sa bene cosa sta facendo, e si abbandona all’altrui corpo. Basta poco e tu sei sopra di me, con le braccia che solcano i miei capelli, e ancora quel sapore su di te, lo voglio vedere se è così ovunque. Finestre aperte, lenzuola pulite, luce che entra dalla luna levante, ombre semichiare che esaltano la tua femminilità, e quel chiarore che nascondi a tutti, ora mio, il segreto sognato e le colline della tua terra, le curve morbide e il tuo monte… c’è l’olio, e ormai tutto freme per spingersi oltre, oltre le mie e le tue inibizioni. 

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