una mano lava l'altra

lunedì 9 gennaio 2012

Giustizia per Mimmo Razzè


Il fratello di una mia amica il 30 luglio 2010 è morto in un incidente stradale sul raccordo anulare a bordo della sua moto. Tragica fatalità? Non proprio: la prima affrettata e imprecisa perizia, e alcune testimonianze raccolte tardivamente danno la quasi certezza che sia stato un pirata della strada a tamponare e a far perdere il controllo a Mimmo Razzè.
D
opo 18 mesi il processo rischia di chiudersi. Senza altre indagini, senza un perchè. Ecco l'appello della sorella Laura, affinchè grazie alla mobilitazione del web si possa fare qualcosa.
"Anche se non lo conoscevate, anche se pensate che sia inutile condividerlo, vi chiedo di farlo. Il web può essere un mezzo potente e, con un pò di fortuna, lo leggeranno le persone che il 15 febbraio dovranno decidere sulle sorti di questo processo e magari chiederanno ulteriori indagini anzichè la definitiva archiviazione. nell'ultimo anno e mezzo mi sono resa conto quanto la morte di un ragazzo qualunque, figlio e fratello di persone qualunque, possa essere banalizzata, distorta, burocratizzata e ridicolizzata da persone che posso essere definite in tutti i modi tranne che persone qualunque. Purtroppo mi sono anche resa conto che se tuo fratello muore la giustizia (o presunta tale) non ti permette di perdere nemmeno un minuto a piangere ma ti costringe in un nanosecondo a diventare esperto in materia e scaltro e a fare le mosse giuste. Ma io quel minuto l'ho perso a piangere e c'ho messo un anno e mezzo anzichè un nanosecondo a capire le dinamiche della giustizia. E il solo ed unico risultato è l'archiviazione. Beh, mio fratello non è mai stato un cretino e non è caduto da solo!"


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