Un po' in anticipo, ecco i miei regali di Natale per i miei appassionati lettori del blog! (ma chi????)
Il mio fantastico sfondo per le feste, e un'anticipazione sul prossimo film su Dragonball!!! Enjoy!
una mano lava l'altra
domenica 14 dicembre 2008
sabato 13 dicembre 2008
Capodanno 2009?
Antò allò che fate venite? Nel frattempo ricordo il capodanno 2008... ah, i video più scabrosi non li ho messi, naturalmente!
martedì 9 dicembre 2008
... hai capito, che sei destinata a ripartire...
Alice s'è persa a Tokyo. I Clash si sono persi in un supermarket nei primi anni ottanta.
Io mi sono perso nella mia città una volta.
Per essere precisi, non è mia città d'origine, quella in cui ho speso ben 20 anni della mia vita: è la mia città universitaria, che occupo da ottobre 2004, abitando sempre nello stesso appartamento, con gli stessi coinquilini, se si esclude Matteo che si è trasferito a Parma, ed è stato sostituito da Valerio, che ascolta gli Air e la musica elettronica. La prima volta che ho visitato questa città è stato per cercare casa insieme ai miei gentori e a quelli di Manu e Matteo. L'impatto è stato devastante: vie strette, piene di curve, salite e discese, nessun punto di riferimento evidente, molte zone pedonali e a senso unico, sampietrini, e una zona appena fuori dal centro storico architettonicamente orribile. Io vengo da Pescara, una città che si sviluppa prevalentemente sulla costa, dove le vie sono o parellele o perpendicolari alla nazionale adriatica; la situazione si complica un po' solo salendo sui colli.
Da universitario vivo in pieno centro. La mia via è intitolata al primo stampatore d'Abruzzo, l'italianissimo(!) Adamo da Rothwill; pur essendo in pieno centro, è una delle vie più silenziose e tranquille, forse a causa della stazione della guardia di finanza a pochi metri, e forse perchè è a traffico limitato, e non ci sono negozi, e dal lato di via Verdi per arrivarci devi farti quattro simpatiche rampe di scale... prendendo appunto le famose "scalette", dove i giovani si imboscano per pomiciare, fumare, litigare con la ragazza, e il giovedì e sabato notte espletare le loro minzioni da ubriachi, si arriva a via Verdi, e di là sei già sul corso, vicino ai quattro cantoni-dove si incrociano via Roma e il Corso- , e i portici, costruzioni con colonne che ti accompagnano fino a Piazza Duomo, dove c'è il mercato: in tutto cinque minuti di passo moderato, forse neanche un kilometro. Dalla piazza poi puoi fare tre cose: scendere verso Porta Napoli, continuando a costeggiare negozi per sfociare nella zona residenziale della villa comunale, scendere verso piazza San Biagio e i suoi tanti locali notturni. Basta? No.
Esise una zona praticamente ignorata da tutti. Vi capita mai di passare vicino ad un posto, e non fermarvici mai, e chiedersi cosa mai ci sarà lì? E' tipica di chi fa mille volte lo stesso percorso, questa sensazione. A me capita ogni volta che passo sulla strada che porta da Pescara a l'Aquila di fronte a San Pio delle Camere: c'è un castello, o una torre fortificata, o forse è un'abbazia... ecco, non so neanche cosa sia: prima o poi dovrò andarci. La zona aquilana ignorata è compresa tra la basilica di san bernardino, le sue scalette, via fortebraccio, il maracatù e costa masciarelli. Non c'è praticamente niente lì, se non case alquanto antiche, l'una a ridosso dell'altra, fatte di mura spessissime e alti recinti.
Perchè dovrei mai passarci?
Ed una sera di due anni fa, d'estate, dopo una piacevole serata con gli amici, rientrando a casa verso le 02am mi sono detto: non voglio dormire. Era come quella canzone della Bandabardò, "ho la testa":
amico non ti addormentare
il sonno odialo perchè
ti ruba il tempo per sognare,
dai vieni, è pronto un caffè...
amico non mi abbandonare
il sonno ti perdonerà
c'è sherazade a raccontare,
e a tenere sveglia la città...
e ho la testa che mi dice
di andare a colorare
i muri delle case da non abbandonare,
e ho la testa che mi dice
sì tu di notte và a suonare
per fare compagnia a chi si vuole amare...
L'aria piacevolmente fresca, la luna quasi piena, e nessuno per strada. Ottimo, inizia a camminare, poi si vedrà dove andare. Ed eccomi infilarmi in uno strettissimo e ripido calle, fermandomi a leggere i nomi dei fortunati proprietari di quelle case, sporgendomi oltre i cancelli, che spesso si schiudono a piccole vie private, ostriche iniziatiche che donano perle di piccole porte di legno, scale e ringhiere di ferro battuto e minuscoli orti e vasi di fiori, canne fumarie di camini, ingressi in vetro diretti sul viottolo, ed archi in pietra con iniziali scolpite, jhs... La cosa stupefacente è passare dietro ad un alto muro, intravedere la cima di un albero maestoso rinchiuso in uno spazio minuscolo: tanti piccoli giardini segreti.
E con la bocca aperta, tra curve, discese ardite e risalite, mi sono perso.
...e quindi uscimmo a riveder le stelle, mi è venuto in mente sbucando da una via su un muretto che permette di vedere un bel po' di l'aquila, illuminata da lampioni sfocati... dove mi trovo? ma sto veramente a l'aquila? perchè tutto questo mi è sempre stato nascosto? ho seriamente pensato che esistesse una città nascosta, cose che capitano solo nel signore degli anelli, o in harry potter, o nel medio evo; poi capire che da lì ero passato più e più volte, ma avevo sempre visto tutto da un punto di visto diverso, quello misero di cercare un parcheggio...
Uno dei miei sogni è passare un anno in giro per l'italia e il mondo, vivendo di fortuna o lavorando in bar, o svolgendo la professione di ingegnere, imparando inglese, tedesco e giapponese, e conoscendo; un po' come il vecchio Kintaro Oe, al grido di "imparo!imparo!imparo!"...
e perdermi ancora
Io mi sono perso nella mia città una volta.
Per essere precisi, non è mia città d'origine, quella in cui ho speso ben 20 anni della mia vita: è la mia città universitaria, che occupo da ottobre 2004, abitando sempre nello stesso appartamento, con gli stessi coinquilini, se si esclude Matteo che si è trasferito a Parma, ed è stato sostituito da Valerio, che ascolta gli Air e la musica elettronica. La prima volta che ho visitato questa città è stato per cercare casa insieme ai miei gentori e a quelli di Manu e Matteo. L'impatto è stato devastante: vie strette, piene di curve, salite e discese, nessun punto di riferimento evidente, molte zone pedonali e a senso unico, sampietrini, e una zona appena fuori dal centro storico architettonicamente orribile. Io vengo da Pescara, una città che si sviluppa prevalentemente sulla costa, dove le vie sono o parellele o perpendicolari alla nazionale adriatica; la situazione si complica un po' solo salendo sui colli.
Da universitario vivo in pieno centro. La mia via è intitolata al primo stampatore d'Abruzzo, l'italianissimo(!) Adamo da Rothwill; pur essendo in pieno centro, è una delle vie più silenziose e tranquille, forse a causa della stazione della guardia di finanza a pochi metri, e forse perchè è a traffico limitato, e non ci sono negozi, e dal lato di via Verdi per arrivarci devi farti quattro simpatiche rampe di scale... prendendo appunto le famose "scalette", dove i giovani si imboscano per pomiciare, fumare, litigare con la ragazza, e il giovedì e sabato notte espletare le loro minzioni da ubriachi, si arriva a via Verdi, e di là sei già sul corso, vicino ai quattro cantoni-dove si incrociano via Roma e il Corso- , e i portici, costruzioni con colonne che ti accompagnano fino a Piazza Duomo, dove c'è il mercato: in tutto cinque minuti di passo moderato, forse neanche un kilometro. Dalla piazza poi puoi fare tre cose: scendere verso Porta Napoli, continuando a costeggiare negozi per sfociare nella zona residenziale della villa comunale, scendere verso piazza San Biagio e i suoi tanti locali notturni. Basta? No.
Esise una zona praticamente ignorata da tutti. Vi capita mai di passare vicino ad un posto, e non fermarvici mai, e chiedersi cosa mai ci sarà lì? E' tipica di chi fa mille volte lo stesso percorso, questa sensazione. A me capita ogni volta che passo sulla strada che porta da Pescara a l'Aquila di fronte a San Pio delle Camere: c'è un castello, o una torre fortificata, o forse è un'abbazia... ecco, non so neanche cosa sia: prima o poi dovrò andarci. La zona aquilana ignorata è compresa tra la basilica di san bernardino, le sue scalette, via fortebraccio, il maracatù e costa masciarelli. Non c'è praticamente niente lì, se non case alquanto antiche, l'una a ridosso dell'altra, fatte di mura spessissime e alti recinti.
Perchè dovrei mai passarci?
Ed una sera di due anni fa, d'estate, dopo una piacevole serata con gli amici, rientrando a casa verso le 02am mi sono detto: non voglio dormire. Era come quella canzone della Bandabardò, "ho la testa":
amico non ti addormentare
il sonno odialo perchè
ti ruba il tempo per sognare,
dai vieni, è pronto un caffè...
amico non mi abbandonare
il sonno ti perdonerà
c'è sherazade a raccontare,
e a tenere sveglia la città...
e ho la testa che mi dice
di andare a colorare
i muri delle case da non abbandonare,
e ho la testa che mi dice
sì tu di notte và a suonare
per fare compagnia a chi si vuole amare...
L'aria piacevolmente fresca, la luna quasi piena, e nessuno per strada. Ottimo, inizia a camminare, poi si vedrà dove andare. Ed eccomi infilarmi in uno strettissimo e ripido calle, fermandomi a leggere i nomi dei fortunati proprietari di quelle case, sporgendomi oltre i cancelli, che spesso si schiudono a piccole vie private, ostriche iniziatiche che donano perle di piccole porte di legno, scale e ringhiere di ferro battuto e minuscoli orti e vasi di fiori, canne fumarie di camini, ingressi in vetro diretti sul viottolo, ed archi in pietra con iniziali scolpite, jhs... La cosa stupefacente è passare dietro ad un alto muro, intravedere la cima di un albero maestoso rinchiuso in uno spazio minuscolo: tanti piccoli giardini segreti.
E con la bocca aperta, tra curve, discese ardite e risalite, mi sono perso.
...e quindi uscimmo a riveder le stelle, mi è venuto in mente sbucando da una via su un muretto che permette di vedere un bel po' di l'aquila, illuminata da lampioni sfocati... dove mi trovo? ma sto veramente a l'aquila? perchè tutto questo mi è sempre stato nascosto? ho seriamente pensato che esistesse una città nascosta, cose che capitano solo nel signore degli anelli, o in harry potter, o nel medio evo; poi capire che da lì ero passato più e più volte, ma avevo sempre visto tutto da un punto di visto diverso, quello misero di cercare un parcheggio...
Uno dei miei sogni è passare un anno in giro per l'italia e il mondo, vivendo di fortuna o lavorando in bar, o svolgendo la professione di ingegnere, imparando inglese, tedesco e giapponese, e conoscendo; un po' come il vecchio Kintaro Oe, al grido di "imparo!imparo!imparo!"...
e perdermi ancora
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